"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 24 giugno 2009

Marco Rizzo e l'etica comunista


“Ostile al PdCI” e Diliberto “processa” Marco Rizzo


L’accusa è giunta via telegramma: “Comportamenti ostili al partito tenuti nell’ultima campagna elettorale”. Pertanto, ieri mattina Marco Rizzo era davanti alla Commissione nazionale di garanzia dei Comunisti italiani a rendere conto. Ma con assoluto dissenso, spiega ora “l’indagato”: “Oliviero Diliberto non vuol pagare il conto di due imbarazzanti sconfitte nel giro di poco più di un anno, cerca capri espiatori interni e invece di dare spiegazioni è già pronta la procedura della mia espulsione dal partito”. Una motivazione all’addebito del Pdci Rizzo l’ha trovata. E non ha niente a che vedere con “la larga parte della mia vita dedicata con totale trasparenza alla militanza”. La situazione – spiega – “è precipitata dopo che ho fatto notare a Diliberto che diverse iniziative pubbliche da lui svolte nel tempo lo vedevano sempre “accompagnato” da un volto noto della P2 di Licio Gelli: Giancarlo Elia Valori. Dal 2003 al 2007 il segretario ha partecipato a ben 8 avvenimenti con quest’uomo. Gli ho chiesto chiarimenti in forma riservata per non nuocere all’immagine del partito né alla campagna elettorale. Non ho ricevuto risposte plausibili, solo una procedura di espulsione”. Stamattina Rizzo argomenterà la sua difesa in una conferenza stampa alla Camera, intanto però precisa:”Io non so se Di liberto sia iscritto ad associazioni segrete né m’interessa saperlo. Però ho i documenti che provano le sue frequentazioni imbarazzanti, perciò ne chiedo le dimissioni immediate: può un segretario comunista interloquire così a lungo con un’espressione di quei poteri che a parole dice da sempre di voler contrastare?”.


Fonte: il Corriere della Sera, martedì 23 giugno, pagina 19








ROMA - "E' chiaro che la questione è pretestuosa". Marco Rizzo si ribella alla "stupefacente accusa" di aver remato contro il Pdci in campagna elettorale e rilancia: si dimetta il segretario Oliviero Diliberto. In conferenza stampa a Montecitorio, l'ex europarlamentare dei Comunisti italiani lancia la controffensiva denunciando che il partito lo vuole espellere semplicemente perché "ho chiesto conto degli incontri di Diliberto con massoni ex P2". Insomma, "mi si vuole intimidire".

Assicura Rizzo: "Da tempo la mia posizione critica sulla partecipazione dei comunisti al governo Prodi, alla pessima scelta dell'Arcobaleno e alla recente e mal gestita unità dei comunisti è stata tanto mal sopportata dalla dirigenza quanto apprezzata dai militanti di base. Guarda caso la situazione è precipitata proprio ora, immediatamente dopo l'aver fatto notare al segretario Diliberto- dice Rizzo (che è stato convocato dalla commissione di garanzia del partito)- che un puzzle di iniziative pubbliche locali da lui svolte nel tempo lo vedevano sempre 'accompagnato' da un volto noto della P2".

Rizzo si riferisce al supermanager Giancarlo Elia Valori: "Capisco- affila la lama Rizzo citando 'ben' otto occasioni che hanno visto insieme Diliberto con 'un uomo legato al capo della P2'- che possa capitare a tutti di partecipare a incontri pubblici con interlocutori 'imbarazzanti', resta però difficile giustificarlo quando gli incontri risultano frutto di conoscenza al punto tale da esserne addirittura presentatore di libri".

23 giugno 2009

fonte: DIRE POLITICO


* * *


IL MIO COMMENTO:


Il succo dei due articoli, anche se uno si riferisce al “prima” e l’altro al “durante”, è che non mi piacciono. Per tanti motivi, che se proprio devo riassumere in due parole definirei “etica comunista”.

Non ci siamo, caro Rizzo, non ci siamo proprio. Non entro nel merito delle tue accuse – ci penserà, se lo riterrà opportuno, il mio segretario di partito, che non ha certo bisogno di un avvocato difensore del mio (basso) calibro. Non che io intenda difendere il segretario in quanto tale, capiamoci bene: ho passato da tempo il periodo in cui quello che diceva il segretario era vangelo, ammesso che la definizione di “comunista fideista” mi abbia mai calzato: già a diciott’anni non avevo remore a dar contro al segretario di sezione tutte le volte che non lo trovavo convincente… ma questi sono fatti miei. Che riguardano tutti i compagni del PdCI nella misura in cui io credo che non abbiamo bisogno di un segretario-messia che ci dia perennemente l’imbeccata su cosa fare, come agire, cosa dire e pensare… e che si prenda la croce addosso tutte le volte che qualcosa non gira nel verso auspicato. Perché altrimenti possiamo anche trovarci una religione in cui accatastare i cervelli e metterci a fare i lobotomizzati.

Non ti dirò che non mi piaci tu, come individuo, perché questa è un’impressione strettamente personale e “di pelle”, che risale al congresso di Rimini, quando ti aggiravi nei pressi del bar ignorando bellamente tutto il mondo che non fosse parte collaudata del tuo giro: io non trovo che sia un comportamento da compagno, ma se tu sei “timido” non posso certo pensare che non vali niente per una questione soggettiva. No, il fatto è che non mi piace, non mi è mai piaciuto, il tuo protagonismo, il tuo voler essere prima donna e metterti in mostra. Ad esempio quando ti sei appropriato – non so come – della mailing list di Comunisti Uniti per propagandare qualcosa di tuo (e nemmanco eri iscritto, che infatti hai ricevuto un bel po’ di proteste… ti sei scusato almeno? Non mi pare), o quando hai caparbiamente continuato a firmare personalmente appelli già sottoscritti dal partito… o quando ti sei affannato a chiedere su Facebook, per l’ennesima volta, la testa del segretario colpevole di non aver vinto le elezioni (massì, di non essere riuscito ad ottenere il 4%) invece di, chessò, magari spiegarci cos’avevi fatto tu durante la tua permanenza al Parlamento Europeo. Ok, 77% di presenze alle sedute, ma per cosa? La scusa di essere in minoranza non regge, perché altrimenti dovrebbe valere anche per chi, in Italia, si è speso al massimo in questa campagna.

Ma poi scusa, se davvero le frequentazioni del nostro non-più-tuo segretario tanto ti preoccupano, come mai ci hai messo così tanto a chiedergliene conto? Perché stando alle tue parole Dal 2003 al 2007 il segretario ha partecipato a ben 8 avvenimenti con quest’uomo.”: e tu aspetti adesso? Come mai proprio adesso? Aggià: “Gli ho chiesto chiarimenti in forma riservata per non nuocere all’immagine del partito né alla campagna elettorale. Non ho ricevuto risposte plausibili, solo una procedura di espulsione”. Il che significa che il tutto è avvenuto di recente, perché tra l’altro non mi dai proprio la sensazione di essere uno particolarmente paziente.

No, mi dispiace, non mi incanti. Uno che si professa comunista “con la larga parte della mia vita dedicata con totale trasparenza alla militanza” ha il DOVERE di cercare il chiarimento di faccende così gravi con la massima velocità. Il tuo tempismo invece fa pensare solo ad una cosa: puntavi al suo posto e, non essendo riuscito a scalzarlo in altro modo, ecco pronta l’insinuazione velenosa ed avvelenante. Perché ti assicuro: se la faccenda si limitasse alla tua espulsione, non verserei nemmanco una lacrimuccia. Ma so già per certo che altri compagni (spero pochi, anzi pochissimi) ti seguiranno, loro sì in buona fede. E perdere loro mi dispiace.

Per quel che riguarda te, penso che sarebbe stato molto più dignitoso – e anche etico, va’ – non aspettare che ti espellessero, ma andartene tu. Io in un partito con un segretario piduista, consciamente, non ci starei mai. Nemmeno per la sedia. Tantomeno per la sedia. Ma già, io sono solo un’oscura tesserata di una sezioncina di provincia, che vuoi che capisca delle stanze del potere…

Che poi: neanche a me piaceva troppo l’arcobaleno, però ho fatto quello che ho potuto per la campagna elettorale… poco, troppo poco, me lo dico anch’io. E quando è finita e l’”allegra brigata” si è sciolta, se non ho tirato un sospiro di sollievo certo non ho pianto. Ma a me hanno insegnato che il centralismo democratico prevede che si portino avanti le decisioni del partito, non che gli si remi contro in corso d’opera… e se così poco eri d’accordo, sia in questa tornata che in quella scorsa, perché sei rimasto? Avresti sempre potuto chiedere asilo a… vediamo… il PCML? Il PdAC? NO. Secondo me tu punti ad un altro partito, l’unico che potrebbe starti bene: il tuo.


lunedì 22 giugno 2009

I napoletani: se non ci fossero bisognerebbe inventarli!

























C'è così poco da ridere, di questi tempi, che davero dovremmo far loro un monumento.
Ma che sia chiaro: da parte mia non c'è alcuna traccia di scherno, senso di superiorità o altro. Solo riconoscenza, perché mi hanno strappato un sorriso.

venerdì 19 giugno 2009

Referendum del 21 giugno: ho cambiato idea.


Qualche post fa avevo dichiarato la mia intenzione di votare un sonoro NO! al referendum che modificherebbe l'attuale legge elettorale.
Era un no convinto, nel senso che quel tipo di modifica non mi convinceva - né mi convinc ora - per nulla.
Ma non era certo un "sì" alla legge in vigore!

Io sono per il proporzionale senza sbarramenti, quindi "contro" entrambe le soluzioni - quella proposta è ancora peggio, siamo d'accordo.

Quindi... ho deciso che mi astengo. Tanto non ho ballottaggi, quindi mi risparmio la fatica di uscire di casa... e invito i miei lettori, nonché i veri democratici, a fare altrettanto (o, in caso di balloottaggio, a rifiutare le schede per il referendum.

mercoledì 10 giugno 2009

Riflessioni post elettorali


Ieri ero troppo incupita
per lanciarmi in un’analisi dei risultati elettorali; oggi ci provo, ma sono solo frammenti. Potrei sempre cambiare idea, alla luce di quanto succederà nei prossimi giorni.



















Partiamo dal confronto di queste europee con le ultime politiche e le precedenti europee (lo so che è come paragonare arance e meloni, ma le formazioni hanno subito una modifica ed uno spostamento tali che fare il confronto solo tra europee è un macello):


PARTITO 2009 EU 2008 POL 2008 se insieme 2004 EU
IL POPOLO DELLA LIBERTA' (FI+AN 2004) 35,26 37,39

FORZA ITALIA


21,00
ALLEANZA NAZIONALE


11,50
VALLEE D'AOSTE - UV 0,10

0,10
NUOVO PSI


2,00
PARTITO DEMOCRATICO - ULIVO 26,13 33,17
31,10
SVP 0,46 0,41
0,50
LEGA NORD 10,20 8,30
5,00
DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 8,00 4,37

DI PIETRO - OCCHETTO


2,10
AUTONOMIE LIBERTE' DEMOCRATIE 0,08


UNIONE DI CENTRO 6,51 5,62
5,90
UDEUR


1,30
RIF.COM. - SIN.EUROPEA - COM.ITALIANI 3,38 3,08 4,85
RIFONDAZIONE


6,10
COMUNISTI ITALIANI


2,40
SINISTRA E LIBERTA' 3,12


VERDI


2,50
PARTITO SOCIALISTA
0,98

SINISTRA CRITICA
0,46

PER IL BENE COMUNE
0,33

PARTITO DI ALTERNATIVA COMUNISTA
0,01 0,58
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI 0,54 0,57
LISTA MARCO PANNELLA - EMMA BONINO 2,42

2,20
LA DESTRA-MPA- PENSIONATI -ALL. CENTRO 2,22

1,10
FIAMMA TRICOLORE 0,79 2,43
0,70
FORZA NUOVA - MUSSOLINI 0,47

1,20
LIBERAL DEMOCRATICI - MAIE 0,23



(so perfettamente che questo schema, così come appare, è illeggibile. Purtroppo al momento non riesco a modificarlo. Se qualcuno lo vuole in formato più... decente, non ha che scrivermi e glielo mando come word o excel, a scelta. Oppure - ma appena più chiaro - lo trovate anche qui: http://solleviamoci.wordpress.com/2009/06/09/riflessioni-elettorali/)


A parte il fatto che la percentuale dei votanti continua a calare – ed è un dato importante – mi sembra opportuno ricordare che nel frattempo è stata modificata in senso restrittivo la legge elettorale (sbarramento al 4%): nel 2004 con percentuali inferiori si ottenevano comunque seggi.


Una cosa da sottolineare senz’altro è che non pare che gli italiani apprezzino e condividano il progetto sostenuto da entrambi gli schieramenti maggiori, quello dei due partiti (PDL-PD): infatti i risultati maggiormente positivi li hanno avuti proprio i due alleati – più o meno comodi – delle due formazioni aspiranti bipolari: IdV e Lega, con un mezzo punto percentuale in più anche per l’UDC.


Il PDL, forse perché il cavaliere ha dovuto tirare la carretta da solo, non ha avuto quell’impennata che tanto sbandierava il suddetto – quanto al suo gradimento personale ai massimi storici mondiali per il leader di un partito, che fosse solo un suo delirio di onnipotenza? Però son sempre troppi, per i miei gusti. Ma sono riusciti a far eleggere Mastella, anche se a Napoli già c'è odor di brogli...


La Lega avanza e non stupisce, ma è un segnale molto preoccupante: significa che la guerra tra poveri attecchisce e convince.


Il nuovo PSI era con la destra, adesso l’ho perso di vista.


La lista Di Pietro cresce tanto e si avvantaggia probabilmente anche di molto scontento di sinistra, anche se nel frattempo ha perso la componente Occhetto (credo). Non è un dato negativo, ci sono fior fiore di persone validissime tra loro; solo, se mi convincono le loro posizioni in tema di giustizia, non posso dire altrettanto per la politica economica e certe altre scelte (lo stesso discorso, su altri temi, vale per i radicali, che reggono).


Il PD registra una flessione in negativo, anche se tutto sommato tiene – certo se si considera che il PD è il risultato di una fusione (a freddo?) di una parte della DC e del PCI/PDS/DS… i numeri non sono proprio uguali.


La sinistra non sfonda lo sbarramento – obiettivo francamente difficile – ma qui l’analisi deve essere un po’ più dettagliata (forse perché è quella che mi interessa maggiormente?).


Sia la lista anticapitalista che SeL superano, singolarmente, il risultato ottenuto insieme come Arcobaleno alle politiche (dove, seppur di poco, se liste come Bene Comune, Sinistra Critica e Partito Socialista avessero fatto parte dell’Arcobaleno, il quorum sarebbe stato raggiunto). Ma rispetto alle europee del 2004 perdono complessivamente (allora i verdi erano soli) il 4.5%. Certo è un brutto colpo, ma teniamo presente che nel 2004, con le percentuali appena superiori al 2%, a Verdi e Comunisti Italiani erano andati 2 seggi a testa. Il che significa che, a parità di condizioni, anche oggi le due liste ci rappresenterebbero in Europa. Non è differenza da poco, credo. E non bisogna dimenticarlo, perché se si cambiano le condizioni di partenza, anche i risultati ne risentono. Che è proprio quello su cui contavano i nostri “collusi/collisi”.


Speravo di meglio, certo. Ma – a parte gli elettori di altri partiti, di cui adesso non mi occupo: al massimo mi preoccupo! – ci sono un po’ di considerazioni che mi frullano per il capo sul cosiddetto elettorato di sinistra.


A partire dal pre-elezioni: io mi sono schierata, senza possibilità di equivoci.

Ho sentito compagni dire che si sarebbero astenuti perché non si sentivano rappresentati da alcuno schieramento e mi ci sono incupita: non è che propugni la fede cieca e l’obbedienza assoluta al partito, ci mancherebbe. Ma, come diceva Gaber, “libertà è partecipazione”. E non starsene fuori a fare i duri e puri (che se proprio, c’erano anche i “fratelli” del PCML…). Be’, spero che adesso siano soddisfatti. Adesso, grazie anche a loro, nel parlamento europeo a difendere gli interessi dei lavoratori italiani c’è… il PD. Auguri. Peccato che la cosa riguardi pure noi… Io avrei preferito mandare qualcuno in Europa e magari pressarlo da vicino in corso d’opera. Ma già: la democrazia vince… anche se le regole finisce che le dettano i pochi per i molti. Poi ci sono stati quelli che si son fatti abbindolare dal discorso del voto utile al PD: per me è una stupidaggine colossale perché il PD non è neppure di sinistra – come ben testimoniano i vari Rutelli, Binetti & c. – quindi a questa stregua tanto valeva votare IdV. Magari un De Magistris in Europa riesce ad essere più incisivo di quanto gli abbiano consentito di fare qui da noi… ma valgono sempre le considerazioni già illustrate sopra.


Durante la campagna elettorale ho criticato SeL (tra gli altri…) e non mi rimangio nulla, perché ritengo che fossero critiche costruttive. Non ho mai scritto che mi auguravo che non raggiungessero il quorum, perché comunque su certi temi si sarebbe potuta trovare un’intesa, ma non riesco ad abbozzare quando non condivido certe posizioni. E questo è quanto.


Adesso non siamo in Europa, né PRC-PdCI-Socialisti2000 (gli eredi del PCI, se così vogliamo definirci), né SeL (erede del PSI). E adesso in rete si ricominciano a trovare commenti che recriminano sulla mancata unità della sinistra. Ma santo cielo: ci ricordiamo cos’è successo all’Arcobaleno, che era il tentativo (goffo, malvestito e magari anche malnato e mal cresciuto) più ampio di coesione a sinistra? E’ stato un fiasco totale. Tutti insieme abbiamo preso meno di quanto ha preso adesso ogni singola lista. Lo so che erano le politiche e non le europee, ma il progetto o è valido sempre, o è monco. Perché mai in Europa avrebbe dovuto funzionare un’ammucchiata che in Italia non ha retto al confronto con i propri elettori? Perché c’era la paura delle destre? Mi pare che ce ne abbiamo abbastanza pure da noi… e non da ieri.


Riaffiorano anche discorsi di unità più ampia (ai tempi di Prodi si vinceva… sì certo: con una maggioranza così risicata che ogni soffio di vento poteva far cadere il castello, e infatti poi – oltre a tutto quello che la sinistra non è riuscita a portare avanti in nome del buonsenso e della tenuta della coalizione – è bastato un Mastella qualsiasi per buttare a carte e quarantotto l’intera maggioranza. Con buona pace della sinistra, che si è pure sentita rimproverare il “basso profilo”, la debolezza, il non imporsi).


La memoria evidentemente non è patrimonio genetico degli Italiani. Adesso è tutto un nostalgico rimpiangere un periodo in cui – comunque - non si era soddisfatti. E ci siamo pure scordati che l’unità del centrosinistra è stata mandata a catafascio dal PD, con Veltroni che tuonava che lui correva da solo? E allora, unità con chi? Per cosa? Su che basi? Con che obiettivi?


A me non disturba il fatto che ci siano due formazioni - diciamo pure due partiti - a sinistra (non di più, se possibile…). Purché il PSI si possa effettivamente definire di sinistra, cioè sia quello di Pertini e non di Craxi. E a quanto pare non disturba nemmeno i loro elettori, visto che “sono tornati all’ovile” se è vero, com’è, che 3.38 + 3.12 > 2 x 3.084


E non mi disturberà neppure lavorare con loro, se e quando abbiamo qualche obiettivo comune.


Mi disturba invece, e molto, notare che a sinistra l’atteggiamento vincente di Berlusconi sta facendo presa: se qualcosa va storto è sempre colpa di qualcun altro. Responsabilità proprie, di chi non ha votato, di chi non s’è impegnato, di chi ha voltato la faccia, mai. E’ colpa dei segretari di partito che decidono tutto da soli. Ma qualcuno li elegge, quei segretari, o sono nati con la sedia attaccata al fondoschiena (povere madri…)? Ma a qualcuno andrà bene quella linea, se poi la portano avanti? Ma questi si svegliano la mattina e decidono a seconda del tempo, non si confrontano con nessuno, parlano da soli e/o tra loro? Ma per favore smettiamola!


Sono uomini, come noi, ci si può (anzi: ci si DEVE) parlare. Normalmente rispondono anche. Non sono, loro no, unti dal Signore. Non hanno la rivelazione rivelata… smettiamola di pretendere un messia da crocifiggere quando il paradiso non s’avvera. Prendiamoci tutti quanti le nostre responsabilità, perché poi, se davvero contiamo di andare a testa alta (e io lo voglio continuare a fare), sarà solo a partire dall’esempio, da quello che noi per primi diamo, che potremo farlo.


Quindi, continuiamo sulla strada che porta all’unificazione dei comunisti – se SeL farà altrettanto, potremmo anche ritrovarci a lottare insieme per le stesse cose, e forse allora, ai nostri elettori spauriti, passeranno anche le paure per i simboli. Non è criticandoci a vicenda che possiamo sperare di far breccia, vero (e questo non significa dover essere sempre e comunque d’accordo): ma nemmeno costruendo un fasullo “volemose bene” in cui alla prima occasione salta tutto.






Fonti dei dati:

la Repubblica per le europee 2004

Wikipedia per le politiche del 2008

Ministero degli Interni per le europee 2009







martedì 2 giugno 2009

La denuncia penale e Mariastella Gelmini - il clima si fa sempre più pesante

Leggo su facebook e riporto, con preghiera di massima diffusione. Ovviamente i dati tecnici della manifestazione verranno inseriti non appena ne verrò a conoscenza. Grazie a tutti gli amici bloggers che si attiveranno per dare risalto al caso (che non è poi così “caso”, e nemmeno unico):














Buongiorno a tutt*,

vi scrivo per due motivi. Il primo è sicuramente più importante del secondo.

Ieri pomeriggio mi è stato comunicato che la Questura di Lecco mi ha denunciato per violazione degli articoli 650 e 654 del Codice Penale. Art. 650: Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità. Il 654: Grida e manifestazioni sediziose. Il tutto per essermi permesso di contestare il Ministro La Russa il pomeriggio del 22 maggio. Il massimo della pena prevista è di un anno e tre mesi.

Il paradosso è che l'unico ad aver subito un torto sono stato io: il Vice Questore infatti mi ha riservato particolari attenzioni come strattonarmi, tapparmi la bocca, minacciarmi, insultarmi e via discorrendo.

Questa denuncia non è che l'ennesimo episodio del progressivo inasprimento del trattamento nei confronti di ogni forma di dissenso nel nostro territorio. Il cittadino non suddito ogni giorno di più infastidisce i prevaricatori e i loro sgherri.
Quindi: repressione indiscriminata. E non è la prima volta che accade.
A detta di fonti interne alla Questura avrei altre tre denunce penali maturate a Milano. A breve arriveranno anche quelle.

Con alcuni amici si sta pensando di organizzare una manifestazione cittadina improntata non tanto al mio caso personale - gravissimo - quanto invece al fine di prendere una posizione netta di contrasto (aspro ma pacifico) verso questa cultura della paura e dell'intimidazione continua.

Spero che in breve possa comunicarvi la data e i tempi organizzativi. Sarebbe bello se si riuscisse a spargere la voce il più possibile.


In Italia, a Lecco e ovunque sopravvenga qualche potentucolo di peso, ogni forma di contestazione o dissenso è ritenuta fuori luogo e quindi da punire, perseguire, denunciare e possibilmente nascondere.


Sono accettate solo folle inginocchiate e mani spellate per gli applausi. Tipo il salottino di Bruno Vespa.

A questi link troverete alcuni riassunti delle "puntate precedenti" per comprendere meglio l'affaire La Russa.

http://www.quileccolibera.net/?p=652
http://www.quileccolibera.net/?p=658
http://www.quileccolibera.net/?p=661
http://www.quileccolibera.net/?p=664

Secondo punto: abbiamo incrociato Mariastella Gelmini. La furbetta del bresciano.
Qui il resoconto filmato dello spiacevole incontro: http://www.youtube.com/watch?v=8E6QrpYuBhc

A presto,
Duccio





















La libertà non è star sopra un albero...